Situata nei pressi del piccolo villaggio omonimo, la chiesa sorge su un’area cimiteriale in origine pagana e successivamente cristiana. Orientata ad est con l’abside e costruita in blocchi di arenaria, presenta un impianto generale modesto: l’aula, di forma rettangolare, appare divisa in tre navate, coperte da volte a botte e terminate da un transetto parimenti voltato; in corrispondenza della navata centrale e dell’unica abside compare una piccola cupola, sostenuta da grossi pilastri alveolati. Le navate laterali comunicano con quella centrale mediante tre archi poggianti su tozzi e semplici pilastri; l’edificio è illuminato, nella navata centrale, da tre piccole aperture quadrangolari e, in corrispondenza dell’abside e del transetto, da bifore. La sobria facciata è ravvivata nella parte centrale da un oculo ubicato al di sopra della porta d’ingresso.
Il nucleo centrale della chiesa, costituito dall’ambiente cupolato e riferibile ad un originario edificio a croce greca iscritta in un quadrato, fu impiantato probabilmente nel VI sec. d.C.; successivamente, tra il IX e l’XI sec., la struttura subì una radicale trasformazione che comportò l’aggiunta dell’abside e dell’aula trinavata, in sostituzione del braccio orientale e di quello occidentale, e l’apertura delle bifore.
In occasione di recenti restauri è stato individuato alla base dell’abside un lacerto di intonaco dipinto in bruno e rosso su fondo bianco, raffigurante parte di un tendaggio (velario); tale elemento, che doveva far parte di una decorazione parietale più ampia, trova confronti in contesti extrainsulari datati tra l’VIII e il IX secolo. Nel corso degli stessi lavori è stato evidenziato al di sotto della chiesa e immediatamente a sud di essa un preesistente edificio con abside orientata ad est; per la presenza nell’area di numerose sepolture, tra cui alcuni sarcofagi ancora presenti al di sotto del piano pavimentale, si è ipotizzato che i resti murari identificati si riferiscano ad una basilica funeraria paleocristiana.
Il nucleo centrale della chiesa, costituito dall’ambiente cupolato e riferibile ad un originario edificio a croce greca iscritta in un quadrato, fu impiantato probabilmente nel VI sec. d.C.; successivamente, tra il IX e l’XI sec., la struttura subì una radicale trasformazione che comportò l’aggiunta dell’abside e dell’aula trinavata, in sostituzione del braccio orientale e di quello occidentale, e l’apertura delle bifore.
In occasione di recenti restauri è stato individuato alla base dell’abside un lacerto di intonaco dipinto in bruno e rosso su fondo bianco, raffigurante parte di un tendaggio (velario); tale elemento, che doveva far parte di una decorazione parietale più ampia, trova confronti in contesti extrainsulari datati tra l’VIII e il IX secolo. Nel corso degli stessi lavori è stato evidenziato al di sotto della chiesa e immediatamente a sud di essa un preesistente edificio con abside orientata ad est; per la presenza nell’area di numerose sepolture, tra cui alcuni sarcofagi ancora presenti al di sotto del piano pavimentale, si è ipotizzato che i resti murari identificati si riferiscano ad una basilica funeraria paleocristiana.

La chiesa di San Giovanni di Sinis (immagine tratta da “I quaderni a.m.p 02: storia e archeologia”, p. 52)